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Previsione di varici esofagee nella cirrosi epatica grazie a semplici marcatori sierici non-invasivi


I dati preliminari indicano che i metodi non-invasivi potrebbero essere utili per valutare la presenza di varici esofagee nei pazienti con cirrosi.

Uno studio ha cercato di approfondire i dati sui marcatori sierici semplici non-invasivi per la diagnosi e la classificazione delle varici esofagee.

Sono stati arruolati in modo retrospettivo 510 pazienti cirrotici e 110 pazienti cirrotici in modo prospettico provenienti da cinque Centri medici.

Una combinazione dell'indice di Lok ( cutoff: 1.5 ) e dell'indice di Forns ( cutoff: 8.8 ) aveva un’AUC ( area sotto la curva ) 0.80, e alti valori predittivi negativi ( maggiori di 90% ) per escludere varici esofagee clinicamente rilevanti, definite come grandi varici esofagee o piccole varici esofagee con segni rossi o cirrosi classificata in classe Child-Pugh C.

Applicando questa combinazione, l'endoscopia del tratto digestivo superiore sarebbe stata evitata in un terzo dei pazienti cirrotici.

Le grandi varici esofagee avrebbero potuto essere escluse con il 96% di valori predittivi negativi secondo l'indice di Lok ( cutoff =1.5 ).

Una combinazione dell'indice di Lok ( cutoff =0.9 ) e dell'indice di Forns ( cutoff =8.5 ) era predittiva della presenza di varici esofagee di qualsiasi grado con buoni risultati: 0.82 AUC, 88% valori predittivi positivi.

In conclusione, i marker sierici non-invasivi possono essere utili come strumento di prima linea per identificare i pazienti cirrotici il cui rischio di varici esofagee clinicamente rilevanti sia insignificante e per ridurre il numero di endoscopie del tratto superiore.
Non è ancore possibile, tuttavia, sostituire l'endoscopia del tratto digestivo superiore con semplici marcatori sierici non-invasivi nella maggior parte dei pazienti. ( Xagena2010 )

Sebastiani G et al, J Hepatol 2010; 53:630-638



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