L’epatite alcolica grave ha una prognosi sfavorevole a breve termine. Anche se le infezioni sono complicazioni frequenti della epatite alcolica, l'incidenza di aspergillosi invasiva e il suo impatto sugli esiti rimangono sconosciuti.
Sono stati prospetticamente seguiti per 3 mesi 94 gravi episodi di epatite alcolica confermata da biopsia.
Sono state diagnosticate 15 aspergillosi invasive ( 6 confermate, 8 probabili e 1 possibile ) dopo un ritardo medio di 26 giorni dopo la diagnosi di epatite alcolica.
I siti di infezione erano i polmoni ( n=11 ) e il sistema nervoso centrale ( n=2 ), mentre l’aspergillosi invasiva è risultata disseminata in 2 casi.
Il punteggio al basale MELD maggiore o uguale a 24 e il ricovero in terapia intensiva erano fattori di rischio indipendenti per l’aspergillosi invasiva.
Si sono verificati 13 episodi di aspergillosi invasiva in un contesto di cura con corticosteroidi, mentre 2 non avevano ricevuto alcun trattamento specifico per l’epatite alcolica.
La mancata risposta ai corticosteroidi al giorno 7 non è stata un fattore di rischio per l’aspergillosi invasiva, ma l’aspergillosi invasiva era associata all'assenza di un miglioramento epatico al giorno 28.
Nonostante il trattamento antimicotico, la sopravvivenza libera da trapianto a 3 mesi dei pazienti con aspergillosi invasiva è stata pari a 0%, contro 53 %, nei soggetti senza aspergillosi invasiva.
L’aspergillosi invasiva, un punteggio Lille maggiore o uguale a 0.45 e la encefalopatia palese sono risultati predittori indipendenti di mortalità libera da trapianto.
In conclusione, l’aspergillosi invasiva è una complicanza frequente di grave epatite alcolica e comporta un rischio molto elevato di mortalità.
Dovrebbe essere raccomandato uno screening sistematico per l’aspergillosi invasiva in questi pazienti.
Sono necessari ulteriori studi per identificare le popolazioni ad alto rischio che necessitano di un trattamento profilattico antimicotico. ( Xagena2014 )
Gustot T et al, J Hepatology 2014; 60: 267-274
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